Missione Popolare a S. Maria a Vico

La locandina della missioneHo partecipato alla missione popolare di S. Maria a Vico, parrocchia di Maria Assunta, tenuta dagli Omi. In questa missione, oltre ad alcuni Oblati, erano impegnati  i laici dell’Ammi della zona, oltre che alcuni provenienti da altre parti, e due suore Francescane dei poveri.

Anche se altre volte ho partecipato a missioni popolari, è stata la prima volta che ho vissuto questa esperienza h 24, perché mi sono trasferita per 15 giorni a S. Maria a Vico, ospitata dalla Comunità Omi , e questo ha dato una sfumatura particolare alle giornate vissute,

Il mio servizio è stato quello di fare la visita alle famiglie e di animare i centri di ascolto. È stata nuova l’esperienza di andare nelle case portando la benedizione pasquale, con sorpresa delle famiglie che si aspettavano un sacerdote, anche se subito dopo la sorpresa si trasformava in affettuosissima accoglienza. Queste visite sono servite per poter far scoprire il senso del sacerdozio comune che appartiene ad ogni battezzato, e, di conseguenza, ho potuto sottolineare l’importanza della benedizione che il capofamiglia dà il giorno di Pasqua, usanza diffusa nella nostra zona e che ha bisogno di essere compresa nel suo giusto valore.

In genere le persone che ho incontrate sono state abbastanza aperte sia all’accoglienza sia al dialogo, perché la missione era stata ben preparata dall’equipe parrocchiale e dal coordinatore della missione, p. Pasquale Castrilli, e ho visto che c’è una forte sete di Dio e una grande ammirazione verso papa Francesco e condivisione di tutto ciò che lui fa e dice in consonanza con il vangelo.L'invito ai giovani

Ho potuto anche vedere le fatiche e le sofferenze che vivono tanti, sia per motivi di tipo economico e sociale (perdita del lavoro, difficoltà a trovare un’occupazione) sia per motivi di tipo fisico (tanti malati di cancro e tanti con fragilità psicologiche).

Ho animato cinque centri di ascolto: due insieme a sr Barbara, due con laici dell’Ammi, e uno con p. Pasquale. L’esperienza forte per me è stata quella di vedere come la Parola di Dio, nella sua semplicità e verità, parla all’uomo di oggi e come sia importate non limitarsi alla spiegazione catechetica, ma occorra passare all’incarnazione, ascoltando con attenzione i vissuti delle persone, che diventano il terreno su cui la Parola si innesta e diventa efficace.

Nella comunità in cui sono stata ospitata ci sono alcuni padri Omi anziani e malati. Ho cercato di avere del tempo per stare con loro e ringraziarli del loro vivere la malattia, con una serenità e una fede che diventa il supporto dell’agire di chi concretamente è impegnato nell’animazione. Questo particolare per me è stato un tutt’uno con la missione, per il valore dell’offerta e della preghiera fatta da questi fratelli.

La missione, come sempre, prevedeva degli incontri con i giovani e, anche se le due equipe di animatori erano distinte, c’è stata una bella comunione e condivisione di alcuni momenti celebrativi, come l’adorazione notturna e il momento “Una luce nella notte” del sabato sera della prima settimana.

La missione popolare va riscoperta come realtà di evangelizzazione, è un servizio che fa parte del nostro carisma, e io ringrazio il Signore per avermi dato ancora una volta l’opportunità di viverla.

Anna Maria Avenia, Comi

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